venerdì 4 settembre 2009

Proprio ieri ho ultimato il testo di una nuova canzone.
Parla di cambiamenti, di rivoluzioni. Come dicono i bravi Ministri viviamo in tempi bui, ed è oggettivamente davvero molto difficile rimanere indifferenti alla situazione politico- sociale di quest'ultimo periodo. La tendenza generale nella musica di oggi, specilamente di quella italiana è fare finta di nulla, "Let's have fun! Che cazzo ce ne frega!!!"; per carità, ci sta, ma noi riteniamo che fare arte e soprattutto fare musica significhi anche sensibilizzare, comunicare qualcosa a chi ci ascolta per indurli, se è il caso, ad una sorta di riflessione.
Quello che mi preme arrivi alle persone è che il cambiamento, la vera RIVOLUZIONE, deve partire da ognuno di noi...dalla nostra interiorità. Se le ultime generazioni , GENERAZIONI IN LACRIME, prendessero veramente coscienza di quello che rappresentano per il presente e per il futuro le cose sarebbero diverse...lo sarebbero sul serio.
ORA SI PUO'.
Sandro-AIRWAY 4-09-2009

5 commenti:

  1. Bravo Sandro, il problema è che la generazione che dovrebbe dare vita ai cambiamenti è priva do ogni principio e pensa solo come dici te a divertirsi o sballararsi, mentre sono pochi quelli che apprezzano davvero chi come voi o i Ministri cerca di dire le cose come stanno-

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  2. Non si tratta di generazioni, o di principi mancanti, un paese non è fatto di soli "giovani" e tanto meno spetta solo a loro far si che questo funzioni. Se siamo arrivati al punto di dover dire basta è perchè nessuno quei "principi" li ha mai avuti. I giovani sono troppo impegnati ad andare in discoteca, a divertirsi, i nostri genitori, gli "adulti", la generazione precedente la nostra, è troppo impegnata a lavorare, sempre se ha ancora un lavoro, o a guardare la partita in tv, e gli anziani, beh, sono stati prima giovani spensierati e poi adulti anche loro, e se siamo in questa situazione un po' di merito è sicuramente anche loro.
    E continuiamo a scaricare le colpe sugli altri, perchè è molto, molto comodo.
    E c è del vittimismo inverosimile in tutto ormai! Siamo giovani e domani forse non lo saremo più, ed è normale che ci accolino le colpe, che di sicuro in parte sono nostre, ma siamo gli ultimi arrivati, abbiamo causato davvero tutto questo?
    Siamo colpevoli di non averlo risolto, ma non di averlo causato.
    La realtà è che dovremmo svegliarci tutti, dal quindicenne all' ultranovantenne.
    Ma stare col sedere sul divano da mattina a sera, tornare a casa ogni mattina ancora mezzi ubriachi, o addirittura lavorare tutto il giorno e poi usarlo come scusa per non fare niente altro, o giustificarsi con la "vecchiaia", è troppo comodo per cambiare.
    Forse molti a molti giovani il futuro non interessa, magari certi non ci pensano, ma ai nostri genitori il nostro futuro interessa?
    Perchè invece di aiutarci ci spalano la merda addosso?
    forse tirarsi su le maniche è faticoso, ma dopo aver mandato a quel paese questa ipocrisia che ormai ci ha assalito, penseremo che ne sarà valsa la pena, allora, chi lo fa il primo passo?




    Non sono brava con le parole, ma spero di aver scritto qualcosa di perlomeno comprensibile.
    Baci :P

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  3. Si, generazioni in lacrime, di coccodrillo.
    Lacrime per il cantante più fico della band,che sta proprio sotto di noi e ci fa l'occhiolino.( quanto vorremmo guardasse noi, proprio noi.)
    Lacrime per L'Iphone che s'è rotto, cazzo 500 euro, adesso che dico ai miei.
    Lacrime perchè lei è più bella, più alta e più bionda di me.

    E'a mio parere un'ardua scalata sensibilizzare un pubblico che forse sente ma poco ascolta.
    Perchè ormai ciò che conta, è la moda del momento, il ciuffo più piastrato, o più viola, è essere giusti al momento giusto.

    Ma non si è ma giusti abbastanza in questo mondo imperfetto, il saper ascoltare è un'arte, come la musica, come il mondo interiore di ognuno di noi. Saper ascoltare musica, è saper ascoltare l'altro, ma in un mondo ormai corroso dall'egoismo e dalla voglia di prevaricare, chi ha voglia di perdere tempo a capire; gli altri, come la musica.
    Forse l'empatia è questione di stile, e bisogna averne per essere totalmente recettivi, per individuare gli spazi vuoti fra le rime, quelli che danno vero significato, per saper cogliere le sfumature, non la vividezza dei colori.

    E' una bell'utopia la trasformazione, il cambiamento, REVOLUZIONE.

    Come i nostri cari genitori del '68.
    Si, forse finito dragonball, avremo voglia di lottare un pò per cambiare le cose.

    Poi ci sono quelli come me, che non smettono di sognare mai, e allora credono sempre un pò che un giorno ci sveglieremo, come di botto dalla fase rem.
    E per fortuna c'è chi ha ancora respira arte, e ha voglia di fare musica, per raccontare, per emozionare, per gridare al mondo che non bisogna mai smettere di essere i primi attivisti del nostro cambiamento.

    Allora continuate a urlare Airway, e lasciate sempre un eco.

    :)

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  4. Bravi...senza dilungarmi...penso che cambiamento e rivoluzione sia quello che serve per ora per aprire le teste di quelli che preferiscono non vedere e non sentire.


    Logan

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  5. Da genitore, amico e fan degli amati Airway, non posso che constatare e prendere atto di ciò che ho sempre pensato: i giovani, voi giovani di adesso come di allora, siete linfa vitale non solo per l'arte, ma anche per tutto quello che è vita... e se l'insegnamento deve venire in qualche modo anche da chi la vita l'ha vissuta prima di voi, beh, devo ammettere con amarezza ma anche con gioia infinita, che a volte capita che l'alunno superi il maestro...
    Complimenti agli Airway ed agli autori dei post di questo blog.
    Sono fiero di conoscere tanti giovani come voi.
    W gli Airway e il mondo che li circonda!

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